Soluzioni Idroalcooliche

Le soluzioni idroalcooliche che vengono utilizzate nel nostro laboratorio di produzione, nascono partendo da una pianta che può essere fresca o secca, noi preferiamo partire da pianta fresca, in quanto i principi attivi contenuti in essa saranno maggiori rispetto alla pianta essiccata. Alcune piante si lavorano secche in quanto per noi occidentali è quasi impossibile reperirle fresche, ad esempio il Ginseng, la Cannella, ecc..

La pianta viene raccolta, in ogni caso, nel suo periodo balsamico, cioè nel periodo in cui contiene una maggior quantità principi attivi, ogni pianta ha il suo periodo balsamico, può essere la primavera, l'autunno o una delle rimanenti stagioni. Raccolta la pianta la si mette a macerare in una soluzione idroalcoolica (acqua più alcool).

Il grado alcoolico della soluzione sarà ad un grado ben prestabilito a seconda della pianta usata (tutti i principi attivi non si estraggono con lo stesso grado alcolico, alcuni sono più o meno idrosolubili o alcosolubili). La maggioranza delle piante vanno messe a macerare in una soluzione idroalcoolica che può variare dai 45 ai 55 gradi alcolici volumetrici.

La pianta è messa a macerare in una soluzione con un rapporto di 1:5 (R.E. 1/5), ovvero, 1 Kg di pianta su 4 litri di soluzione, o meglio del suo residuo secco. Residuo secco perché il rapporto va fatto con la pianta secca, o meglio, con il residuo secco, questo anche per controllare il grado alcoolico della soluzione, mentre in una tintura madre classica (T.M.) tale rapporto è di 1/10.

La prima differenza importante che c'è fin dalle prime fasi operative è per realizzare la nostra soluzione idroalcoolica, essa viene messa a macerare in un circolatore, ciò perchè, mentre la pianta macera, la soluzione idroalcoolica dalla parte bassa del vaso evaporerà e salendo andrà a condensarsi sulla parte alta dello stesso, poi da qui scivolerà lungo le pareti per scendere ancora nella parte bassa. Questa circolazione rende il solvente (soluzione di acqua più alcool) più sottile, quindi più penetrante ed è per questa sua caratteristica che lo stesso solvente, grazie alla circolazione, essendo diventato più sottile ed avendo per ciò più potere penetrativo, sarà in grado di estrarre dalla pianta una maggiore quantità di principi attivi consentendoci di avere un prodotto con più elevata concentrazione di tali principi. Una volta filtrata la soluzione, nel recipiente rimane la pianta che è torchiata ed il liquido, così ottenuto, è filtrato ed aggiunto al liquido ottenuto in precedenza. Il residuo della pianta torchiata, viene bruciato e le sue ceneri vengono poi versate nella soluzione ottenuta in precedenza. Il composto così ottenuto viene messo a circolare, tale circolazione rende la soluzione più sottile e quindi più volatile, il suo punto di evaporazione si abbassa e una quantità maggiore di liquido, considerando una temperatura costante, si trasforma in vapore. La soluzione, presente nella parte inferiore del vaso, evapora e comincia a salire nella parte superiore. Il vapore aderisce alle pareti del vaso superiore e si trasforma, condensandosi, in piccole goccioline che, scivolando lungo il vetro, ritornano nella parte inferiore del circolatore, per poi evaporare e risalire di nuovo e così di continuo. Tale circolazione fa sì che i sali solubili della pianta (oligoelementi) vadano in soluzione nella miscela e dunque sia energizzata. Gli oligoelementi andranno così ad agire in sinergismo con i principi attivi estratti dalla pianta stessa.

Vantaggi

Vantaggi di una soluzione idroalcoolica così ottenuta:

  1. la circolazione rende non solo più sottile la soluzione idroalcoolica, dandole così un potere più penetrante, ma ha anche mandato in soluzione i sali contenuti nelle ceneri della pianta, ovvero gli oligoelementi. Con questo procedimento la nostra soluzione idroalcoolica avra così due effetti che agiscono in sinergismo: gli oligoelementi ed i principi attivi contenuti nella pianta.
  2. nella soluzione idroalcoolica così ottenuta, la circolazione ha un effetto dinamizzante della soluzione, quasi equivalente al processo omeopatico della succussione: questo si ottiene grazie alla continua espansione e contrazione della materia.